FPF > Case Study > Valutazione degli impianti in Zona 22

Il problema

Il Dlgs 81/08 al Titolo XI, art. 295: Protezione da atmosfere esplosive (come integrato e modificato dal D.Lgs. 106/09) , dispone che:

  • le attrezzature da utilizzare nelle aree (zone) in cui possono formarsi atmosfere esplosive, già utilizzate o a disposizione dell’impresa o dello stabilimento per la prima volta prima del 30 giugno 2003, devono soddisfare, a decorrere da tale data, i requisiti minimi di cui all’Allegato L, parte A del Dlgs stesso, fatte salve le altre disposizioni che le disciplinano;
  • le attrezzature da utilizzare nelle aree (zone) in cui possono formarsi atmosfere esplosive, che sono a disposizione dell’impresa o dello stabilimento per la prima volta dopo il 30 giugno 2003, devono soddisfare i requisiti minimi di cui all’Allegato L, parti A e B del Dlgs stesso;
  • i luoghi di lavoro che comprendono aree (zone) in cui possono formarsi atmosfere esplosive, compresi quelli già utilizzati prima del 30 giugno 2003, devono soddisfare le prescrizioni minime stabilite dal Dlgs stesso, Titolo XI

Per quanto attiene ai luoghi con pericolo di esplosione per polveri combustibili già classificati applicando la Norma CEI 64-2 si ricorda che tale norma non prevedeva i diversi tipi di zone (zona 20, 21, 22), ma soltanto zone AD e zone non AD, questo comporta che, ferma restando la responsabilità e discrezionalità del datore di lavoro, detti luoghi devono essere riclassificati applicando la relativa norma CEI in vigore alla data di riclassificazione.
Si deve inoltre verificare che gli impianti elettrici e i relativi componenti (prodotti elettrici) già utilizzati prima del 30 giugno 2003 e realizzati in conformità con la Norma CEI 64-2, soddisfino le prescrizioni minime stabilite dal Dlgs 81/08, Titolo XI per i diversi tipi di zone

* credit: voltimum.it

La soluzione

E’ necessario quindi effettuare un’analisi delle possibili sorgenti di innesco e dell’adeguatezza degli impianti secondo la Guida CEI 31-93.

Cosa vi offre FPF

Siamo in grado di proporre una soluzione tecnica chiavi in mano per l’adeguamento degli impianti siti in aree (zone) a rischio di esplosione.

Offriamo consulenza tecnica:

  • sulla classificazione delle aree a rischio di esplosione
  • sull’adeguatezza degli impianti secondo le disposizioni della Guida CEI 31-93 (**)
  • redazione di report e gestione della modulistica necessaria

Nel caso sia necessario sarà nostra cura proporre e realizzare le opere necessarie all’adeguamento degli impianti.

** tramite utilizzo di strumenti come termocamere e verifiche approfondite dell’impianto.